DOJO KUN

(Regole di comportamento nel Dojo)

Dojo: Luogo ove si segue/cerca la via, è l’area (spazio) dove ci si sforza di migliorare se stessi.

Nel dojo sussistono alcune regole volte a favorire ed a proteggere lo spirito della pratica:

  • Il Ju Jitsu si pratica indossando una apposita divisa in cotone, il Keikogi (Keiko: allenamento, Gi: copertura) costituito da una giacca aperta davanti con un taglio diagonale tenuta chiusa da un Obi (cintura) il cui colore esprime il livello del praticante e da un paio di pantaloni.
  • Il Keikogi deve essere lavato almeno una volta la settimana per igiene e rispetto verso chi vi sta vicino!
  • È consigliabile l’uso di Zori (“ciabatte”), indispensabili per muoversi dallo spogliatoio al Tatami.
  • In attesa della vostra ora di lezione, nel rispetto di chi già pratica e del Dojo, evitare di parlare ad alta voce e preparatevi ad essa osservando gli altri praticare. Si può imparare molto.
  • Salendo sul Tatami, gli zori devono essere rivolti verso l’esterno.
  • Quando si sale (con il piede sinistro) o si scende (con il piede destro) dal Tatami, ci si rivolge verso il centro del Tatami o verso il Maestro, se presente, e si esegue il saluto in posizione eretta.
  • Il Ju Jitsu è un’arte “di contatto”, le norme igieniche, e comportamentali sono di fondamentale importanza; prima di iniziare la pratica è opportuno: lavarsi i piedi, raccogliere i capelli se lunghi e. al fine di prevenire incidenti, assicurarsi che le unghie siano corte e che si siano tolti gioielli, orologi ecc. Queste sono le norme minime che rendono più gradevole e meno pericolosa la pratica del Ju Jitsu
  • La lezione di Ju Jitsu inizia e si conclude con il saluto cerimoniale. Il rituale del saluto:
    • aiuta i praticanti a staccarsi dal quotidiano e calarsi nella pratica marziale,
    • esprime la gratitudine e la serenità dell’allenarsi insieme.
  • Quando si sale sul Tatami e quando si scende per qualsiasi ragione, si deve salutare il Maestro ed i compagni o, comunque, il Dojo stesso con un inchino da posizione eretta e con le braccia lungo i fianchi.
  • Se si arriva in ritardo ed il saluto è già stato eseguito, si dovrà attendere ai bordi del Tatami in Seiza (in ginocchio) o in piedi in Shizen Hon Tai (in posizione eretta) rivolti verso il Maestro o il sempai (allievo) di grado più alto (se il Maestro non è presente) e si attende l’autorizzazione a salire, a quel punto si esegue il saluto tradizionale e si sale.
  • Se si deve abbandonare l’allenamento prima del termine, si chiede il permesso al Maestro o al sempai di grado più alto (se il maestro non è presente), poi, passando dietro a tutti, e mai davanti, ci si porta verso l’uscita, e rivolti verso il Maestro si esegue il saluto tradizionale e si scende.
  • L’atleta deve rendere noto al Maestro, o a chi per esso conduce la lezione eventuali problematiche fisiche prima che la lezione abbia inizio; idem in caso di infortuni o malori durante lo svolgimento della lezione. Nel caso ciò non avvenga l’atleta si assume ogni responsabilità per eventuali malori o infortuni sopraggiunti durante la pratica.

     Consigli

  • All’interno del Dojo osservare l’armonia reciproca e impegnarsi nella pratica con gioia e serenità, sforzandosi di evitare infortuni.
  • Nel Dojo astenersi dal fare discorsi di natura privata che esulano dal contesto della pratica e possono intralciarla, evitare di parlare con chi vi sta osservando (all’esterno).
  • Se possibile è preferibile non uscire dall’Dojo.
  • Quando ci si reca a praticare in altri Dojo, osservare con attenzione le regole in essi stabilite e non toccare assolutamente gli oggetti (armi, ecc.) presenti nel Dojo in cui si viene ospitati.
  • Gli allievi anziani siano sempre disponibili a guidare i giovani con brevi e precisi suggerimenti. È auspicabile che ognuno dia esempio per far crescere tutti.
  • Non correggete, correggetevi.
  • I praticanti più anziani devono insegnare con cura e con dolcezza, evitando atteggiamenti arroganti e di superiorità.